Un taglio dell’Assegno sociale da parte dell’INPS è possibile. Poche persone sanno di potersi ritrovare con meno soldi.
Tra le prestazioni di carattere assistenziale troviamo l’Assegno sociale, una misura dedicata agli over 67 residenti in Italia da almeno dieci anni con redditi inferiori all’importo dell’assegno stesso oppure superiori al doppio se coniugati. Il valore è di 538 euro al mese ma può essere ridotto.

L’INPS ha il compito di erogare mensilmente numerose prestazioni di varia natura ai cittadini. Dai trattamenti pensionistici all’Assegno di Inclusione, dal Supporto per la Formazione e il Lavoro alla pensione sociale fino all’indennità di accompagnamento, alla NASPI e all’Assegno Unico Universale.
Sono tutte misure che in modo diverso aiutano gli italiani a condizioni che questi soddisfino i requisiti di accesso alle prestazioni. Per l’Assegno sociale abbiamo detto che ci sono requisiti anagrafici e reddituali se si intende ottenere l’integrazione del reddito. Questa integrazione non viene concessa sempre al 100%, non tutti percepiscono l’importo massimo ossia 538,69 euro nel 2025. La somma finale è legata ai redditi da lavoro del richiedente.
Quando l’INPS taglia l’Assegno sociale
Chi ha redditi oltre i 538,69 euro non può essere beneficiario dell’Assegno Sociale. Chi ha redditi sotto questa cifra allora percepirà la prestazione con importo parti alla differenza tra il reddito e l’importo massimo della misura. Significa che il percettore con 200 euro di reddito mensile riceverà 338,69 euro di Assegno Sociale al mese.

Le soglie cambiano se l’interessato è coniugato. Il limite massimo per ricevere la prestazione economica è 1.077,38 euro. Rimanendo sotto questa cifra si percepirà l’importo pieno solo se il reddito è inferiore a 538,69 euro. In caso contrario si calcolerà la differenza tra reddito e Assegno Sociale. Ma quali sono i redditi che determinano il taglio della misura?
Sono tutti i redditi assoggettati all’IRPEF ad eccezione della casa di abitazione. Rientrano nel calcolo, quindi, i redditi da lavoro autonomo, quelli da lavoro dipendente, le pensioni, i redditi da fabbricati e terreni e, naturalmente i redditi del coniuge. Se a fare richiesta è un soggetto divorziato si dovrà considerare anche l’assegno erogato dall’ex coniuge. Percependo, ad esempio, 300 euro al mese di assegno divorzile, l’Assegno sociale avrà un importo di 238,69 euro.
Anche il canone di affitto di un immobile di proprietà locato rientra tra i redditi che contribuiscono a raggiungere la soglia massima. Allo stesso modo conta la vendita di un immobile e il reddito annuo che produce. Se superiore a 14.005,94 euro da coniugati o 7.002,97 euro da single allora l’Assegno sociale verrà sospeso nell’anno in cui la vendita è stata completata. Per cifre inferiori scatterà il taglio.